Esecuzione / Finitura
Prima di addentrarsi nello specifico della tecnica vera e propria, credo sia doveroso fare una importantissima distinzione tra EPISCOPIO e PROIETTORE DIAPOSITIVE Sono due strumenti completamente differenti, e uno azzarderei dire molto scadente e poco produttivo. Mi riferisco ovviamente all'Episcopio, strumento che puo' essere utilizzato per molto poco tempo, in quanto surriscalda moltissimo, e ha ben poca definizione dei particolari. Tutt'altro pianeta invece il proiettore Dia. Tecnica che molti considerano [anche io agli inizi devo ammettere] puramente copiativa e di ricalco. Approfondendo questo tipo di tenica mi sono invece accorto che oltre ad essere INDISPENSABILE per certe cose è anche molto piu' difficle del semplice "copiare" Dico che per alcune cose è indispensabile, in quanto dovendo [per esempio] affrontare un soggetto come un mare, o una figura di un anziano con la pelle carica di rughe..quante ombre e luci perderemmo se non proiettassimo ?? Durante il tragitto che l'occhio fa per passare dal soggetto che stiamo raffigurando alla superficie su cui stiamo aerografando, abbiamo già perso metà delle ombre, e la posizione esatta della stessa. Effettuare una bocca o un occhio anche solo di pochi millimetri piu' stretto o piu' lungo, oppure riportare solo 3/4 delle rughe di un volto, cambierebbe totalmente l'espressione rovinando il lavoro, o comunque non essendo fedele alla realtà. Stesso dicasi per eventuale "onde" di un mare..o la spuma di un onda che si infrange sugli scogli.. Il nodo della questione è: dobbiamo fare [esempio] un indiano, con tutte le sue rughe, piume, vestiario, su un serbatoio..un qualcosa che ci assomiglia ?? Per proiettare, è fondamentale la scelta del soggetto. Una Dia povera di particolari, scura, sgranata, non avrebbe senso. Sarebbe già un lavoro rovinato dal'inizio. Altra cosa da tenere ben presente è la COMPOSIZIONE della aerografia, o meglio, la fusione di 2-3-4 Dia. Va curato il bilanciamento dell'opera, e dei colori, i pieni e i vuoti. Iniziando a lavorare sotto proiezione è anche importante munirsi di un rettangolo di carta [dimensioni 10x10 cm] da tenere in mano, per effettuare un gioco di frapposizione del pezzo tra il fascio di luce e la superficie. Perchè questo ?? Semplicissimo: iniziando a tracciare sotto proiezione, dovremo usare un colore MOLTO MOLTO diluito [anche fino al 500% = 1 goccia di colore / 5 di diluente] e quindi non si vedrà propriamente del colore..bensi la superficie che si BAGNA in controluce. Cio' significa che la proiezione COPRIRA' il nostro colore, oppure il colore coprirà la proiezione..ECCO CHE ENTRA IN GIOCO IL PEZZO DI CARTA !! Coprendo e scoprendo la proiezione, potremo vedere dove realmente dovrebbe esserre il colore e dove realmente abbiamo spruzzato..correggendo nel caso fossimo andati "fuori dai bordi" o aggiungendo nel caso contrario. Il concetto in realtà è semplicissimo..è tanto semplice da fare quanto difficile da spiegare scrivendo. Il foglio di carta deve "sostituire" momentaneamente la superficie per capire bene com'è la proiezione. Il gioco quasi in contemporanea da fare, è COPRIRE con la nuca il fascio di luce ..così da vedere dove è il colore leggerissimo che abbiamo spruzzato E' molto importante tracciare il disegno subito MOLTO PRECISAMENTE Perdere un ora o due o cinque in questa fase, assicuro che fa recuperare almeno metà del tempo totale di esecuzione finale.. Valutate una cosa..a disegno completamente tracciato si tratterebbe poi di andare a caricare il colore dove serve. Ovviamente sempre con colore molto diluito, pressioni decisamente basse, e per velature leggere. Ultima nota..avere sempre l'aeropenna estremamente pulita !! magari procurandosi una lente da numismatica con ingradimento a 10x per vedere se il condotto o la duse presenta delle sporcizie interne. |