Compressori
Per l'utilizzo dell'aerografo è indispensabile disporre di una fonte di aria compressa.
I primi spruzzi possono essere eseguito con l'ausilio di bombolette di aria compressa, che però, oltre ad essere abbastanza costose
hanno il grosso difetto di non fornire una pressione dell'aria costante e regolabile.
Ben presto le bombolette mostrano i loro limiti e la necessità di fornirsi di un compressore diviene pressante.
I compressori sono apparecchi alimentati a
corrente elettrica in grado di fornire un'adeguato flusso d'aria ad uno o più aerografi.
Il motore elettrico mette in moto un sistema di compressione dell'aria che può essere a diaframma, a pistone oppure a vite senza fine.
L'aria, compressa da uno di questi dispositivi, può essere direttamente convogliata verso l'aerografo oppure immessa in un serbatoio, che ha
il compito di immagazzinare un'elevata quantità d'aria rilasciandola gradatamente a seconda della richiesta, inoltre smorza eventuali
pulsazioni della pressione create dal dispositivo comprimente.
Durante il processo di compressione nell'aria si può creare una certa quantità di condensa che va filtrata tramite appositi filtri.
Generalmente i filtri anticondensa vengono venduti in blocco con il regolatore di pressione, dispositivo che consente di ottenere in uscita una pressione
costante (ovviamente finchè la pressione all'interno del serbatoio è superiore o uguale a quella richiesta).
Analizziamo ora i vari tipi di compressore:
Compressore a diaframma
Il motore eletrico mette in movimento una bielletta collegata ad una membrana di gomma affacciata su una camera dotata di due valvole,
una di aspirazione ed una di scarico.
L'aria viene aspirata dall'esterno attraverso la valvola d'aspirazione durante il movimento verso il basso della membrana ed esce, compressa, dalla valvola
d'uscita durante la fase di salita.
Il movimento della membrana è molto veloce e rumoroso.
Questo tipo di compressore (abbstanza economico) può essere un'alterntiva iniziale alle bombolette d'aria compressa.
Il difetto principale è che le pulsazioni in uscita sono macroscopiche e lo rendono adatto solo alla realizzazione di lavori con poco dettaglio, inoltre l'utilizzo
continuativo può portare al blocco temporaneo del motore per surriscaldamento.
Compressore a pistone
Si possono suddividere in due grosse categorie: da hobbystica e da aerografia.
Il primo tipo è rumoroso ed ingombrante, ma può essere ottimo sia per iniziare sia per eseguire quei lavori che necessitano grosse quantità d'aria
ad elevate pressioni (verniciature con fondi e trasparenti).
Inoltre è relativamente economico e molto versatile.
I più piccoli sono dotati di motori da 1hp con serbatoio da 25lt, ma per sostenere pressioni di 3/4 bar (normalmente utilizzate per la verniciatura)
è bene che il motore sia almeno da almeno 1,5hp.
I compressori da aerografia sono la soluzione professionale alla fame d'aria dei nostri aerografi.
Essi sono dotati di compressore a pistone con motore in bagno d'olio, simile ai motori utilizzati nei frigoriferi, quindi silenziosissimi.
In genere sono dotati di serbatoio (circa 5lt è l'ideale per un'aeropenna) e di filtro anticondensa con regolatore di pressione in uscita.
Compressore a vite
Sono compressori professionali utilizzati per chi ha elevati utilizzi d'aria compressa (si va dal carrozziere al dentista), molto spesso hanno motori trifase
non utilizzabili in ambito domestico.
La compressione dell'aria avviene tramite due viti senza fine accoppiate che spingono l'aria con continuità verso il serbatoio.
Accessori
Oltre al già citato regolatore di pressione con filtro anticondensa esistono altri tipi di accessori per filtrare e trattare l'aria, questi sono filtri antiolio
(molto costosi) ed essiccatori (filtrano ogni più piccola traccia di condensa) utilizzati soprattutto in ambito industriale o sanitario.
Per l'utilizzo dell'aerografo un buon filtro anticondensa (del costo di qualche decina di euro) è più che sufficiente.
Una citazione la meritano i compressori autocostruiti.
Per cimentarsi nella costruzione di un compressore silenzioso è necessaria una discreta dose di manualità oltrechè di qualche conoscenza di impianti
elettrici (necessaria per evitare collegamenti elettrici pericolosi).
Il materiale necessario è:
- un motore da frigo (reperibile anche in discarica a costo zero).
- un serbatoio (un vecchio estintore, una bombola vecchia - evitando di utilizzare quelle del gas che potrebbero contenere residui potenzialmente esplosivi)
- un pressostato
- cavo elettrico con spina
- raccordi idraulici
Schematicamente: il pressostato comanda, per mezzo della pressione all'interno del serbatoio, un'interruttore che alimenta o meno il motore.
In pratica il motore rimane acceso finchè all'interno del serbatoio non si arriva ad una determinata pressione (regolabile), rimane staccato
finchè non si scende al di sotto di una certa soglia, ripartendo quindi fino a riportare la pressione al livello massimo.
Si ottiene così un compressore simile a quelli professionali a pistone con una spesa relativamente modesta.
Ovviamente non si possono pretendere le stesse prestazioni in termini di portata d'aria e resistenza alle sollecitazioni, in quanto il motore utilizzato è stato
progettato per altri scopi, ma è una soluzione adottata da molti aerografisti amanti del fai da te.
I compressori di serie che abbiamo provato
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Olimpo
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2800
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Werther
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SilAir 15/6
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Compressori autocostruiti
Realizzare (o manutenere) un compressore può essere alla portata di molti,
ma il fatto di essere apparecchi collegati alla rete elettrica e che portano l'aria
a pressioni potenzialmente pericolose ci ha indotto a sottolineare con queste
brevi note alcuni aspetti di sicurezza:
I principali rischi sono dovuti a :
- circuiti elettrici alimentati a TENSIONE DI RETE 220V (quindi potenzialmente letali
se si viene accidentalmente a contatto con parti in tensione, prima di mettere
mano assicurarsi che sia stata tolta tensione e che l'impianto elettrico sia provvisto
di "TERRA" e interruttore differenziale (salvavita) efficienti.
-serbatoi e circuiti idraulici sotto pressione (6 - 8 Bar), si devono usare serbatoi idonei
per queste pressioni perfettamente integri senza tracce di ruggine o imperfezioni
varie, un cedimento della struttura a queste pressioni ha effetti devastanti,
(non lasciamoci ingannare che è solo aria!).
Quando mettiamo mano su circuiti idraulici assicuriamoci SEMPRE che NON siano
"carichi": anche un solo allentamento di un raccordo a questa pressione può
proiettare materiali ovunque!
Nello smontaggio del gruppo motore da un eventuale macchina (frigorifero,
condizionatore) usare adeguate protezioni per mani e viso, tagliando la tubazione,
il fluido frigorigeno si espande nell'atmosfera assorbendo calore (principio di
funzionamento di tali macchine) un eventuale contatto con la pelle puo provocarne
l'immediato congelamento con ovvie conseguenze!
Non abbiate premura di vedere la macchina terminata, usate sempre il buon senso
e prima di compiere qualsiasi manovra, se avete la minima esitazione, EVITATELA,
chiedete nel forum di questo sito, vi sarà risposto o cercate col tasto "cerca", nei vari
"topic" del forum stesso, c'è molto di già detto.
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